I Mattoni della Scienza
Qui trovate i riferimenti alle pagine in cui vengono esposti
i fondamenti delle varie branche della scienza.
Le schede sono necessariamente brevi e di taglio divulgativo.
Sta a voi cercare ulteriori approfondimenti.
SCIENZA | ARGOMENTO | ||
Principi Generali | |||
Fisica | Astrofisica | L'Universo | |
Fisica | Le Stelle | Relatività | Relatività Ristretta |
Fisica | I Quanti | Il Tempo | Le 4 forze |
Fisica |
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Fissione e Fusione nucleare |
|
Fisica | Luce & Suono | Il Magnetismo | L'Elettricità |
Fisica | Il Moto | La Termodinamica | Teoria del Tutto |
Chimica | Chimica 1 | Chimica2 | Il Suolo |
Scienze della Terra | Ere Geologiche | Terremoti | Vulcani |
Scienze della Terra | Oceani | Cristalli | |
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Biologia | Cellula | Microbi | Biologia Molecolare |
Biologia |
Genoma Umano | Cervello Umano | |
Biologia | Omeopatia | Bugie Alimentari | |
Società | Economia | Demografia | Psicoanalisi |
Matematica | Matematica | Numeri & Cifre | Algebra |
Matematica | Statistica | Probabilità | |
Matematica | Geometrie non euclidee | Geometria | |
(Parte del materiale è tratto o adattato dalla rivista FOCUS) |
E' opportuno riassumere i principi fondamentali
che governano l'attività scientifica
IDEE CHIAVE
DELLA SCIENZA
Come gli antichi
affermavano, «nulla viene dal nulla» e se oggi la scienza e la
tecnologia sono diventate protagonisti importanti della vita di
tutti i giorni, lo si deve anche a tutte quelle osservazioni e
riflessioni che, nei millenni, si sono accumulate di generazione
in generazione fino a costituire un sapere, una cultura. infatti
le idee sulle ali si basa ledificio scientifico sono nate
in un tempo assai lontano quando «gli amici della scienza», i
filosofi, erano considerati gli unici depositari della verità.
«FARSI LE
PULCI» A VICENDA
Unabitudine
degli scienziati, criticata dalla maggior parte della gente
comune, è il rifiutarsi di dare risposte chiare a quelle che
sembrano domande chiare.
Essi parlano di «scoperte preliminari» e di «necessità di
ulteriori conferme» deludendo così i lettori o i telespettatori
insoddisfatti che, in genere, si aspettano solo di sentire buone
notizie circa lefficacia di un nuovo farmaco o di avere
informazioni sicure su oggetti stellari di nuova scoperta.
Daltro canto, gli scienziati, mentre non avrebbero problemi
a dare giudizi sulle squadre di calcio o sui fatti politici del
giorno, sono restii a dare conclusioni basandosi sui risultati
dei loro esperimenti.
Il fatto è che la scienza è essenzialmente unattività «sociale». Limmagine di pensatori solitari, che vivono in disparte, è molto diffusa.
Si pensa ad lsaac Newton, solo in un frutteto in campagna, che riflette sulla gravità o ad Albert Einstein, immobile su un ponte mentre guarda nellacqua del fiume il riflesso dello spazio curvo, ignaro della folla che gli passa accanto.
Questimmagine di solitudine, tuttavia, è falsa e incompleta. Le idee di un Newton o di un Einstein, come le scoperte e le invenzioni di altri ricercatori, per essere accettate devono essere verificate ed esaminate dalla comunità scientifica. La linfa vitale della scienza è un rigoroso atteggiamento critico.
È fondamentale che
ogni esperimento sia riproducibile e che le condizioni in cui
deve svolgersi siano chiaramente specificate, in modo che possa
essere ripetuto senza errori.
Le ragioni di questa necessità sono essenzialmente due.
Innanzitutto gli scienziati sono esseri umani, con tutti i
difetti degli esseri umani, compresa la volontà di ...
imbrogliare il prossimo.
Fu Galileo a stabilire questi principi e per questo motivo viene considerato il fondatore della scienza moderna.
Così come esiste la
disonestà nel mondo degli affari, allo stesso modo vengono
occasionalmente alla luce esempi di ricercatori che hanno
pubblicato dati non veritieri e il loro smascheramento avviene di
solito quando altri scienziati non riescono a riprodurre le
stesse scoperte.
Secondariamente, perfino una persona di indiscussa integrità
può sbagliarsi: può, per esempio, interpretare male certi dati
e pervenire a conclusioni sbagliate.
Consideriamo un biochimico che, con i suoi assistenti, stia studiando il modo in cui viene riprodotta la vitamina C nelle patate. Dopo aver condotto scrupolosamente una serie di prove, egli ritiene di avere dimostrato che le caratteristiche chimiche del terreno sono il fattore responsabile della produzione della vitamina C. Così egli pubblica i suoi risultati, insieme con le condizioni in cui svolgere gli esperimenti, e riporta le sue conclusioni. Ciò interessa altri due gruppi di ricercatori, che decidono di studiare lo stesso fenomeno e tentano di ripetere lesperimento. Ma non riescono a confermare i risultati ottenuti dal collega e pubblicano dati discordanti. I tre gruppi allora si riuniscono, confrontano i dati e alla fine si rendono conto che il fattore che influiva sulla sintesi della vitamina C nel primo esperimento non era la sua maggiore o minore acidità (cioè il suo pH) ma un micronutriente minerale, la cui concentrazione seguiva parallelamente il pH di quel terreno. Lo stesso minerale era assente nel terreno usato dagli altri due gruppi. Il primo biochimico aveva tratto, del tutto in buona fede, una deduzione sbagliata, e il suo errore non sarebbe mai stato scoperto se altri non si fossero posti lobiettivo di ripetere il suo esperimento.
Queste controversie possono durare tempi
lunghissimi. Ci vollero, per esempio, 21 anni per condurre a
termine una ricerca sullesistenza di una serie di ormoni
prodotti dal cervello che regolano diverse funzioni
dellorganismo.
Che lo sperimentatore sia un giovane assistente o un premio
Nobel, non fa differenza. Il lavoro di uno
scienziato è credibile solo se può essere ripetuto da altri.
La riproducibilità dellesperimento è la garanzia della
sua validità.
I MODELLI: COME
CAPIRE LA REALTÀ SEMPLIFICANDOLA
Quando si parla di modelli si pensa
di solito agli aeroplani e alle automobiline-giocattolo. Per gli
scienziati e gli ingegneri questa parola rappresenta invece uno
dei principi del metodo scientifico: i modelli aiutano a capire
meglio come funzionano le cose.
In altre parole, i modelli scientifici forniscono una rappresentazione
semplificata, ma realistica, della realtà. Perciò non
sono soltanto ricostruzioni in scala ridotta fatte di legno,
plastica o metallo, ma possono anche essere rappresentazioni
simboliche, sotto forma di diagrammi o di formule matematiche.
Per esempio, la mappa della metropolitana di Milano è un modello che semplifica (e altera) laspetto geografico della città perché si limita ad indicare il più chiaramente possibile come raggiungere il luogo desiderato.
Allo stesso modo, lo schema di un circuito telefonico è un modello in cui viene omessa ogni descrizione dei componenti tecnici, così da mettere in evidenza il ruolo fondamentale dei vari pezzi che compongono il sistema.
E ancora: il modello del pubblico di un auditorio (anchesso in scala ridotta), impiegato per provarne lacustica, serve soltanto a rappresentare leffetto acustico delle onde sonore sul corpo umano. Per questa ragione i modelli che fungono da spettatori non devono necessariamente avere laspetto di persone in carne e ossa.
Il modello del Concorde, invece, è esattamente uguale alloriginale perché il suo scopo è quello di determinare le caratteristiche aerodinamiche del prototipo.
Gli ultimi due esempi si riferiscono a modelli usati nel campo dellingegneria; la loro funzione primaria è quella di studiare alcune caratteristiche particolari del prodotto, prima di passare alla costruzione del prototipo a grandezza naturale. Questi modelli permettono di scomporre un problema complicato in una serie di problemi più piccoli e più facilmente affrontabili.
Nella scienza invece - che come è noto differisce dalla tecnologia - i modelli sono soprattutto strumenti concettuali che consentono di spiegare certi aspetti del mondo fisico. Quindi anche una teoria scientifica è un modello; ma siccome una teoria tende sempre a semplificare la realtà, capita di rado che, alla fine, la realtà corrisponda esattamente a quanto previsto dai modelli, per accurati che siano.
Inoltre un modello può essere perfetto in certe condizioni e pessimo in altre; per esempio, il modello della relazione tra pressione, volume e temperatura di un gas va benissimo se questultima è sufficientemente elevata. Ma a temperature vicine al punto di liquefazione del gas il modello è meno preciso e la sua precisione diminuisce proporzionalmente alla temperatura. Tale modello verrà allora definito "non valido" e bisognerà cercarne un altro.
Gli scienziati costruiscono limmagine del mondo sulla base di questi modelli. Ciò non significa che essi «credano» ciecamente nei loro modelli. Anzi, ogni modello, come ogni teoria scientifica, è sempre considerato provvisorio, in attesa di uno migliore.
Ma non sono solo gli scienziati e gli ingegneri a usare i modelli per chiarire il loro pensiero: Io facciamo tutti.Ciò che è essenziale avere sempre presente è che ogni modello costituisce una semplificazione; anche un mappamondo è una rappresentazione del mondo, un modello globale e nessuno deve pretendere di ritrovarvi la torre di Pisa o le piramidi dEgitto.
Un errore da evitare è
quello di considerare il modello come una sfera di cristallo per
prevedere il futuro; semmai, esso è una sfera di cristallo per
cambiare il futuro.
Esso non ci dice quello che avverrà perché così è scritto da
qualche parte; ci dice quello che sicuramente avverrà se noi non
interveniamo: cioè, se non cambiamo modello.
Occorre anche osservare che con la parola "Teoria" non si vuole indicare una qualunque congettura, tale che una vale l'altra, ma un modello ragionato, plausibile e realistico, basato su dati di fatto verificati.
E' inoltre importante che la teoria sia corredata da un apparato matematico, che permetta di calcolare rigorosamente il comportamento.
Per alcune branche della scienza (es. fisica) questo è possibile (e doveroso) mentre per altre (es. psicologia) non lo è o lo è in misura minore (es. medicina, economia).
Per queste ultime occorre pertanto raddoppiare le cautele nell'utilizzo delle conclusioni raggiunte.
Si deve osservare anche che per queste ultime c'è più spazio per opinioni personali ed è quindi possibile il fiorire di differenti "scuole di pensiero", mentre per le prime generalmente no, poichè i risultati espressi in forma rigorosamente matematica sono inconfutabili.
QUALCHE ALTRA
RIFLESSIONE SULLE TEORIE SCIENTIFICHE
Per poter parlare
della natura delluniverso e discutere problemi del tipo se
ci sia stato un inizio delluniverso e se e quando ce ne
sarà una fine, occorre avere ben chiaro che cosa sia una teoria
scientifica.
Una teoria per essere una buona teoria scientifica deve soddisfare due richieste: |
1. descrivere con precisione una grande massa di osservazioni sulla base di un modello contenente solo qualche elemento arbitrario; |
2. fare predizioni ben definite sui risultati di future osservazioni. |
Per esempio, la teoria di Aristotele che ogni cosa fosse composta da
quattro elementi - terra, acqua, aria e fuoco - era abbastanza
semplice per poter essere presa in considerazione ma non faceva
alcuna predizione ben definita.
Daltra parte la teoria della gravitazione di Newton si fondava su un modello ancora
più semplice, in cui i corpi si attraevano lun
laltro con una forza che era proporzionale a una quantità,
chiamata la loro massa, e inversamente proporzionale al quadrato
della distanza fra loro.
Eppure questa teoria predice con un alto grado di precisione i
moti del Sole, della Luna e dei pianeti.
Qualsiasi teoria è sempre provvisoria; in fondo, a ben pensare, anchessa è solo unipotesi: una teoria non può cioè mai essere provata in modo definitivo e indiscutibile.
Anche se i risultati di molti esperimenti si sono dimostrati in accordo con una teoria, non si può mai essere sicuri di non ottenere la prossima volta un risultato che la contraddica.
Daltra parte si può confutare una teoria trovando anche un solo risultato che sia in disaccordo con le sue predizioni.
Ogni volta che nuovi
esperimenti forniscono risultati in accordo con le predizioni, la
teoria sopravvive e la nostra fiducia in essa aumenta; ma se
troviamo una nuova osservazione che non si concilia con le
predizioni, dobbiamo abbandonare o modificare la teoria.
Questo, almeno, è quanto dovrebbe accadere, ma si può sempre
mettere in discussione la competenza della persona che ha
eseguito le osservazioni.
In pratica, spesso accade che una nuova teoria sia in realtà solo unestensione della teoria precedente. Per esempio, osservazioni molto precise sul pianeta Mercurio rivelarono una piccola discrepanza fra il suo moto orbitale e le predizioni della teoria della gravitazione di Newton.
La teoria generale della relatività di Einstein prediceva questo moto, leggermente diverso da quello annunciato dalla teoria di Newton. Il fatto che le predizioni della teoria di Einstein fossero in accordo con le osservazioni, mentre quelle della teoria di Newton risultassero inesatte, fu una conferma della nuova teoria.
Noi oggi continuiamo però a usare ai fini pratici la teoria di Newton perché nelle condizioni e nelle situazioni in cui normalmente si ricorre a tale teoria, la diversità tra ciò che Newton aveva sostenuto e ciò che gli attuali scienziati affermano è del tutto trascurabile.
Uno
degli scopi principali della scienza attuale è proprio quello di
riuscire
a trovare una
teoria completa e soddisfacente che descriva lintero
universo.
In fondo, se ci si pensa bene, fino dallalba della civiltà
luomo si è posto queste stesse domande.
Chissà che non possiamo essere testimoni delle risposte che si
aspettano!