Energia
Lenergia è la capacità di compiere lavoro.
Lenergia cinetica è lenergia che possiede un corpo in virtù della sua velocità.
Lenergia potenziale di un corpo posto nel campo gravitazionale terrestre
a una certa altezza dal suolo è il lavoro che esso è capace di compiere cadendo da quellaltezza.
Qualsiasi forma denergia subisce dei passaggi, modificandosi:
la forma finale dellenergia è rappresentata dal calore.
DUE PAROLE SUL
LAVORO E LENERGIA
Nel linguaggio comune la parola
«lavoro» è usata nelle circostanze più diverse: è per questo
che un facchino che solleva una valigia, un bue che tira un
aratro, una gru che sposta un peso sono analogamente considerati
altrettanti esempi di lavoro compiuto rispettivamente da un uomo,
da un animale, da una macchina.
Sappiamo che per compiere un lavoro è necessario applicare una
forza e, di solito, leffetto di questa forza è quello di
provocare uno spostamento del corpo su cui agisce, come appunto
negli esempi sopra riportati.
Dal punto di vista fisico però le cose non sono così semplici: si parla, infatti, di lavoro compiuto da una forza solo quando il suo punto dapplicazione subisce uno spostamento. Ecco quindi che quando un uomo tiene sollevata da terra una valigia pesante non compie in realtà alcun lavoro, almeno dal punto di vista fisico.
Può sembrare strano che si parli di lavoro
nel caso delluomo che solleva la valigia e non in quello
delluomo che la mantiene sollevata da terra, ma se si
riflette le due situazioni sono molto diverse tra loro: mentre
nella prima è necessaria lazione delluomo per alzare
la valigia, nella seconda si potrebbe benissimo farne a meno,
essendo infatti sufficiente... appoggiare la valigia su una
sedia.
Se una gru solleva un peso doppio di quello considerato in
precedenza, occorrerà applicare una forza doppia.
E ovvio che anche il lavoro sarà doppio: potremmo verificarlo
osservando che ora viene consumata una quantità doppia di
combustibile. Quindi il lavoro compiuto è direttamente
proporzionale alla forza applicata.
In modo analogo il lavoro compiuto è pure doppio se il peso di
partenza è lo stesso nelle due prove ma laltezza alla
quale esso viene sollevato è doppia; di nuovo occorrerebbe il
doppio di combustibile.
Quindi il lavoro è direttamente proporzionale allo spostamento
del punto di applicazione della forza.
Queste considerazioni giustificano e spiegano la seguente definizione di lavoro: se una forza F agendo su un corpo lo sposta di un tratto s nella sua stessa direzione e verso, il lavoro è misurato dal prodotto forza per spostamento e scriveremo: L = F * s
Se F è misurata in newton e s in metri, il lavoro viene misurato in newton per metri ed a questa unità di misura viene dato il nome di joule, abbreviato in J.
Dal concetto di lavoro possiamo ora passare
a quello che è uno dei più importanti concetti della fisica: il
concetto di energia.
La sua importanza è dovuta al fatto che qualunque fenomeno
(fisico, chimico, biologico o che riguardi un qualsiasi aspetto
dellattività umana), può essere analizzato in termini di
trasferimento o di trasformazione di energia; energia è
un «qualcosa» che permette di compiere un lavoro.
Ecco alcuni esempi.
I muscoli delluomo hanno la capacità di compiere lavoro, per esempio ogni volta che sollevano un peso: si parla allora denergia muscolare.
Lelettricità può compiere lavoro, mettendo, per esempio, in moto un asciugacapelli: si parla denergia elettrica.
Una molla compressa può compiere del lavoro perché, distendendosi, esercita una forza sul corpo spostandolo: si parlerà denergia elastica della molla o, meglio, di energia potenziale elastica.
Una pallina da tennis colpisce un vetro e lo manda in frantumi: ha fatto un lavoro poiché ha esercitato sulle molecole del vetro una forza così intensa da romperne i legami.
Possiamo concludere che possiede unenergia dovuta al fatto che essa è in moto: la chiameremo energia cinetica (dalla parola greca «kinesis» = movimento).
ENERGIA
CINETICA ED ENERGIA POTENZIALE
Abbiamo visto che un corpo in
movimento possiede unenergia, che abbiamo chiamato
cinetica, e che essa è tanto maggiore quanto più sono grandi la
velocità del corpo e la sua massa.
Ma qual è la formula che permette di conoscere lenergia cinetica di un corpo? Supponiamo che un corpo di massa m sia inizialmente fermo e quindi sia sottoposto a una forza F costante per un certo tempo t. Già sappiamo che il moto del corpo è naturalmente accelerato con accelerazione a = F/m e che dopo il tempo t esso ha percorso uno spazio s = 1/2 a * t2 e che ha acquistato una velocità v = a * t.
Il lavoro che la forza F ha compiuto sul corpo è dato da L = F * s, ma poiché F = a * m, possiamo anche scrivere L = a * m * s = ½ * m * a2 * t2. Sostituendo infine a * t = v avremo: L = ½ m v2
Interpretiamo ora questo risultato alla luce di quanto detto in precedenza: il lavoro compiuto misura la quantità di energia che si è dovuta applicare per spingere il corpo e misura allo stesso tempo lenergia che il corpo medesimo ha acquistato.
Possiamo dire che il corpo possiede ora unenergia uguale a ½ * m * v2. Il risultato è quindi il seguente: un corpo di massa m e velocità v possiede unenergia cinetica Ec = 1/2 m * v2
Lenergia cinetica, come qualunque forma di energia, avrà la stessa unità di misura del lavoro: se m è misurata in chilogrammi-massa e v in metri al secondo, lenergia cinetica è misurata in joule.
Consideriamo adesso un corpo di massa m
che si trovi a unaltezza h dal suolo.
Possiamo dire che esso possiede unenergia?
La risposta non può essere che affermativa. Basta pensare al
fatto che esso, cadendo, è capace di fare una buca nel terreno,
oppure di alzare un altro peso più leggero se viene collegato a
una carrucola.
Questo particolare tipo di energia si chiama energia potenziale
gravitazionale, perché è dovuta allattrazione terrestre,
anche se da ora in poi la chiameremo più semplicemente energia potenziale.
È chiaro che maggiori sono laltezza h o la massa m, maggiore è lenergia potenziale. In entrambi i casi se ne avrebbe dimostrazione: la buca nel terreno sarebbe più profonda e la carrucola potrebbe sollevare il peso più in alto o sollevarne uno più pesante.
Ciò che ci interessa anche questa volta è
trovare unespressione esatta per esprimere tale energia
potenziale. Basta ripetere il ragionamento che già abbiamo avuto
modo di applicare per lenergia cinetica.
Se il corpo si trovasse inizialmente al suolo, per alzarlo
sarebbe sufficiente applicare ad esso una forza E appena
superiore ai suo peso che è P = m * g. Possiamo assumere
che sia proprio E = m * g quindi per alzare il corpo a unaltezza h viene
compiuto un lavoro e questo lavoro è: L = F * s = m * g * h
Questo lavoro, che viene compiuto a spese della nostra energia muscolare, ci dice appunto quanta energia è stata acquistata dal corpo, cioè lenergia potenziale che esso possiede quando si trova allaltezza h. Avremo quindi: lenergia potenziale di un corpo di massa m che si trovi a unaltezza h dal suolo è Ep, = m * g * h
Misurando m in chilogrammi-massa, h in metri e ponendo g = 9,8 m/s2, lenergia potenziale è di nuovo misurata in joule.
Ma osserva ora cosa succede nel caso di un corpo in caduta: essendo il corpo sceso del tratto s, la forza-peso m * g che agisce sul corpo ha compiuto il lavoro L = m * g * s. Questo lavoro ha fatto diminuire lenergia potenziale del corpo esattamente della stessa quantità: infatti prima era = m * g * ha e poi è divenuta = m * g * hb, quindi:
Ep (iniziale) - Ep, (finale) = m * g * ha m * g * hb = m * g. * s.
Contemporaneamente però è aumentata
lenergia cinetica del corpo: cadendo, esso infatti ha
aumentato la sua velocità.
Se perciò ripetiamo il ragionamento fatto allinizio del
paragrafo, troveremo che il corpo ora possiede una velocità v
tale che L = m
* g * s 1/2 m * v2.
Possiamo concludere quindi che, cadendo del tratto s, il corpo ha perso tanta energia potenziale quanta ne ha acquistata sotto forma denergia cinetica.
Se il corpo continua a cadere,
lenergia potenziale diminuisce ancora ma sempre della
stessa esatta quantità di cui aumenta lenergia cinetica.
Viceversa, se un corpo viene lanciato verso lalto la sua
energia cinetica diminuisce perché la velocità diventa sempre
minore, mentre lenergia potenziale aumenta esattamente
della stessa quantità.
Quanto abbiamo detto dimostra che, se durante il moto di un corpo
consideriamo la somma
della sua energia cinetica con quella potenziale, tale somma avrà sempre lo stesso valore, poiché
di tanto aumenta o diminuisce la prima, e di tanto diminuisce o
aumenta la seconda!
Tale somma viene chiamata energia meccanica del corpo, essa è cioè E = Ep+ Ec e quanto abbiamo detto prima esprime la legge della conservazione dellenergia meccanica. Possiamo anche dire che lenergia meccanica rappresenta lenergia totale del corpo, che essa si può manifestare nelle due forme denergia potenziale o cinetica e che durante il moto si ha una continua trasformazione delluna nellaltra senza però che lenergia totale cambi.
Il principio di conservazione dellenergia è uno dei principi più importanti e universali della fisica.
Noi ne abbiamo considerato solo un caso molto semplice e particolare, ma si può estendere a un numero grandissimo di fenomeni che implicano varie forme di energia: tale principio afferma che in ogni processo fisico vi può essere trasformazione da una forma di energia a unaltra o trasferimento di energia da un corpo a un altro, ma lenergia complessiva di tutto il sistema di corpi considerato rimane sempre rigorosamente la stessa.
LE FORME
DELLENERGIA
Da dove ricaviamo lenergia
che ci serve? Quasi tutta quella che adoperiamo ci proviene dal
Sole, direttamente o indirettamente.
Per vivere prima di tutto abbiamo bisogno di cibo; con il cibo
forniamo al nostro organismo lenergia necessaria per
muoverci, respirare, pensare.
Questa energia si trova immagazzinata negli alimenti: verdure,
carne, latte ecc., sotto forma di energia chimica.
Il nostro corpo, attraverso delicati meccanismi, riesce a
trasformarla in forme utilizzabili. Lenergia immagazzinata
negli alimenti proviene dal Sole. Attraverso la fotosintesi una
parte dellenergia radiante si accumula nei vegetali sotto
forma di energia chimica.
Nella carne e in tutti i prodotti animali di cui ci nutriamo è
contenuta lenergia chimica che gli animali assumono
alimentandosi con i vegetali.
Gran parte dellenergia adoperata nelle industrie, nei mezzi di trasporto, per il riscaldamento ecc., proviene da combustibili fossili: petrolio, carbone e gas naturali.
Anche lenergia dei combustibili fossili proviene dal Sole. Essi sono il prodotto della trasformazione lenta e complessa di materiali organici dorigine animale e vegetale, avvenuta in un arco di tempo di qualche milione di anni.
E lenergia dei corsi dacqua, lenergia del vento? Anche questa energia deriva dal Sole. I corsi dacqua sono, infatti, la conseguenza più o meno diretta delle precipitazioni atmosferiche, cioè soprattutto dello scorrere della pioggia e dello scioglimento della neve, e le precipitazioni, come pure il vento, sono fenomeni legati alle modificazioni che il calore del Sole produce sulla superficie terrestre e nellatmosfera.
Il Sole è quindi la nostra principale fonte di energia; questa arriva sulla Terra sotto forma di energia radiante. Le forme di energia sono molteplici, i fisici però ne distinguono principalmente cinque:
meccanica, termica, chimica, raggiante e nucleare.
Non tutte le fonti di energia di cui
disponiamo hanno però origine dal Sole: lenergia
geotermica e lenergia nucleare hanno origini diverse.
Nel bilancio energetico della Terra però queste fonti incidono
poco, non più dell1%, anche se il contributo che possono
dare al fabbisogno energetico non è trascurabile.
LENERGIA
SI TRASFORMA E SI DEGRADA
Lenergia può passare da una
forma ad unaltra e tutto ciò che ci sta intorno partecipa
a un continuo fluire denergia. Data limportanza di
questo concetto, consideriamo qualche esempio che ci possa
aiutare a capire meglio.
Quando, durante una passeggiata in
bicicletta, pedaliamo lungo una strada in pianura, riusciamo ad
andare anche molto veloce; acquistiamo così unelevata
energia di movimento, o cinetica.
Da dove proviene questenergia? E lenergia
chimica accumulata nei muscoli che si trasforma in energia
cinetica. Mentre pedaliamo avviene quindi la trasformazione:
energia chimica > energia cinetica
Se con la bicicletta viaggiamo lungo una strada in salita, si deve spendere una quantità molto maggiore di energia. Perché? In questo caso, pedalando, acquistiamo non solamente energia di movimento, ma anche energia di posizione cioè energia potenziale. Abbiamo in questo caso la trasformazione:
energia chimica > energia cinetica + energia potenziale
Su una strada in discesa si può andare veloce anche senza pedalare. Quale trasformazione di energia avviene in questo caso? In discesa si può sfruttare lenergia potenziale. Si ha la trasformazione:
energia potenziale > energia cinetica
E ancora un altro caso.Pensiamo ad un calciatore che, trovandosi con il pallone tra i piedi davanti alla porta avversaria, tira per tentare un goal ma, ahimè!, colpisce il palo: quali trasformazioni energetiche sono avvenute?
Quando il piede colpisce il pallone questo si deforma: per un attimo lenergia di movimento del piede si trasforma in energia potenziale elastica del pallone, ma quasi immediatamente il pallone parte a forte velocità; lenergia elastica si è trasformata in energia cinetica. Quando il pallone colpisce il palo, per un istante si arresta: di nuovo lenergia cinetica si trasforma in energia elastica per ritrasformarsi ancora una volta, subito dopo, in energia cinetica. Abbiamo quindi la seguente catena di trasformazioni energetiche:
energia
chimica nei muscoli del calciatore >
energia cinetica del piede >
energia potenziale elastica ne/pallone >
energia cinetica del pallone >
energia cinetica del pallone.
Ed ecco un ultimo esempio. Consideriamo un
orologio con una carica a molla. Mentre lo si carica,
lenergia cinetica delle dita viene accumulata sotto forma
di energia potenziale elastica della molla. Questa energia viene
poi, di nuovo, lentamente trasformata in energia cinetica delle
lancette.
Nellesempio della bicicletta, se, sulla strada in pianura,
smettiamo di pedalare (anche andando molto veloce), dopo qualche
decina di metri ci si ferma. Dove è finita lenergia
cinetica? Poiché per il principio di conservazione,
lenergia non si distrugge, anche in questo caso si deve
essere trasformata in qualche altra forma denergia.
Precisamente si
è trasformata in energia termica, cioè nel calore prodotto per effetto
dellattrito con laria e dellattrito fra le
ruote della bicicletta e lasfalto della strada.
Quando, dopo avviati, si continua a pedalare e la velocità non
aumenta, significa che lenergia che si sta impiegando è
uguale al calore prodotto per attrito. In modo simile, il pallone
che ha colpito il palo, se non viene di nuovo calciato, dopo un
po si ferma: in questo caso lenergia iniziale del
pallone si trasforma in calore per effetto dellattrito fra
il pallone, laria e il terreno. Anche lenergia
elastica accumulata nella molla dellorologio subisce la
stessa sorte.
Da tutte queste considerazioni è possibile trarre un principio generale che riguarda tutte le trasformazioni di energia:
Potremmo adesso chiederci: il calore prodotto per attrito nei tre casi ora esaminati potrebbe essere di nuovo impiegato utilmente? Potrebbe, per esempio, essere riconvertito in energia di movimento della bicicletta, o del pallone o della molla? Purtroppo questo non è possibile! Se Io fosse non ci sarebbe lesigenza di trovare nuove fonti di energia. Cerchiamo di capire il perché.
Il calore prodotto dalla combustione di una certa quantità di gasolio può essere utilizzato per trasformare dellacqua in vapore a temperatura elevata. Possiamo poi utilizzare questo vapore per riscaldare una certa massa dacqua senza farla evaporare.
In questo modo il vapore cede ad essa la sua energia. Si potrebbe utilizzare ancora questa energia per produrre di nuovo vapore? No, non sarebbe possibile. Anche se lacqua ha tutta lenergia che avevano prima il vapore e il gasolio, con quellenergia non è più possibile trasformare lacqua in vapore.
È come se lenergia del gasolio,
lenergia del vapore e quella dellacqua si trovassero
sui vari gradini di una scala che è impossibile
risalire. Ad ogni passaggio lenergia scende di un gradino e
perde un po della sua efficacia.
Sui gradini più elevati di questa scala immaginaria si trova
lenergia cinetica di un corpo, che possiamo chiamare
energia meccanica: questa è la forma di energia più
«pregiata».
Lenergia cinetica di un corpo può essere trasformata in
calore a elevatissima temperatura: la punta di un trapano, per
esempio, quando perfora un metallo può anche fondersi se non
viene raffreddata, e si possono fare molti altri esempi analoghi.
Sulla nostra scala dellenergia, lenergia meccanica si pone più in alto dellenergia termica alla temperatura più alta. Il calore, però, può talvolta essere trasformato in energia meccanica: questo è quanto avviene in tutte le macchine termiche, ma solo in determinate condizioni.
Nel caso di unautomobile, per esempio, il calore, prodotto dalla combustione del carburante nel cilindro, si trasforma in energia cinetica del pistone e quindi del veicolo nel suo complesso. Ciò non avviene per tutto il calore prodotto, ma solo per una piccola parte di esso: una notevole percentuale di questo calore viene disperso nellambiente attraverso diverse modalità.
Analogamente in una turbina a vapore solo una parte del calore contenuto nel vapore si trasforma in energia cinetica della turbina, il resto viene disperso; in una centrale termoelettrica, per esempio, questo calore di scarto viene ceduto allacqua del mare o di un fiume oppure allaria, in generale allambiente esterno.
La trasformazione di energia termica in
energia meccanica corrisponde a uninversione della direzione naturale
con cui avvengono le trasformazioni.
Lenergia meccanica si trova, abbiamo visto, ai gradini più
alti sulla scala dellenergia; quindi trasformare energia
termica, anche a temperatura elevata, in energia meccanica,
significa risalire quella scala.
Questo è possibile solamente pagando un certo prezzo, cioè
perdendo una parte dellenergia disponibile allinizio
sotto forma di calore a bassa temperatura.Maggiore è la temperatura
a cui è disponibile lenergia termica iniziale, più
«vicina» quindi allenergia meccanica, minore è il prezzo
che dobbiamo pagare in termini di perdite di energia.
IL RENDIMENTO
DI UNA MACCHINA
In una macchina termica il
rendimento, cioè la percentuale del calore che viene trasformato
in energia meccanica, è tanto maggiore quanto più elevata è la
temperatura iniziale.
Infatti nel corso di una trasformazione di energia termica in
energia meccanica viene migliorata la «qualità» di una parte
dellenergia disponibile; potremmo dire che questa parte
viene «rigradata», ma questo avviene a spese di una perdita di
qualità della parte di energia restante, la quale viene invece
«degradata».
Ragioniamo ancora con il nostro
modello ideale di scala dellenergia.
Lenergia termica iniziale, che si trova su un
certo gradino, in seguito alla trasformazione si divide in due
parti: una parte, lenergia rigradata, cioè lenergia
meccanica, risale la scala; un parte, lenergia degradata,
cioè il calore disperso a bassa temperatura, scende invece di
diversi gradini. Complessivamente, però, quello che si perde è
più di quello che si guadagna: alla fine è come se tutta
lenergia disponibile allinizio avesse disceso qualche
gradino.
Questa conclusione è molto importante e ci suggerisce un altro principio valido per tutte le trasformazioni di energia, cioè: ogni trasformazione energetica porta inevitabilmente a una degradazione dellenergia inizialmente disponibile.
Il modo in cui avvengono le trasformazioni
energetiche ricorda molto il trascorrere del tempo: anche il
tempo, infatti, può scorrere in una sola direzione e anche il
tempo porta con sé una degradazione; negli esseri viventi il
trascorrere del tempo provoca linvecchiamento e la morte.
In un essere vivente tutte le molecole, le cellule, gli organi
sono organizzati per svolgere funzioni ben precise; con la morte
scompare questa organizzazione, prevale il disordine. La tendenza
verso il disordine è presente in tutte le cose. non solo negli
esseri viventi.
Vediamo alcun esempi.Il profumo
contenuto in una bottiglietta, lasciata aperta, scompare
con il tempo perché evapora e si diffonde nellaria; non
accade mai che il profumo presente nellaria vada a
concentrarsi in una bottiglietta: spontaneamente si passa solo a
una situazione in cui le molecole di profumo sono sparse
«disordinatamente» dappertutto.
Un recipiente è suddiviso in due parti, A e B,
da unintercapedine isolante. Nella parte A si trova un
certo gas ad una certa temperatura T1,
nel la parte B si trova un altro gas ad una temperatura maggiore T1.
Togliendo lintercapedine, il gas a temperatura maggiore si
mescola con quello più freddo e il tutto si porta a una
temperatura intermedia T3.
Come interpretare questo fatto in termini di tendenza al disordine?
Quando nel recipiente si trova lintercapedine, le molecole più lente sono separate da quelle più veloci: possiamo dire che nel recipiente cè un certo ordine; togliendo lintercapedine le molecole lente si mescolano con quelle veloci, dunque lordine iniziale scompare e nel recipiente cè un disordine maggiore.Le molecole di acqua di un fiume si muovono prevalentemente in una direzione, quella della corrente, hanno quindi un movimento ordinato; quando il fiume si immette nel mare, gli urti di quelle molecole con quelle nel mare trasformano quel movimento in un moto disordinato.
Si passa quindi, anche in questo caso, dallordine al disordine.
In termini di energia potremmo dire che
lenergia cinetica dellacqua del fiume si degrada in
calore a bassa temperatura quando il fiume simmette nel
mare.Quando una freccia colpisce un bersaglio, il moto ordinato
della freccia si trasforma nel moto disordinato delle molecole
del bersaglio, nello stesso modo in cui lenergia cinetica
della freccia si degrada in calore disperso nel bersaglio. A
partire da questi esempi potremmo dire che:
a ogni
trasformazione energetica corrisponde il passaggio da una
situazione più ordinata a una meno ordinata.