Microbi
Miliardi
di organismi minuscoli, tra cui batteri, virus funghi e alghe,
sono intorno, ma anche sopra e dentro di noi.
Ecco come sono nati, e a che cosa servono
Invisibili ma
onnipresenti. semplicissimi ma capaci di assumere mille forme,
minuscoli ma potenzialmente letali: i microbi sono i veri padroni
della Terra.
Ma che differenze esistono tra un virus e una spora?
Come fanno a provocare le malattie? E quanti sono?
La parola microbi è in realtà molto vaga. In questa categoria infatti, si possono raggruppare tutti gli organismi così piccoli da non essere visibili a occhio nudo. E poiché i nostri occhi faticano a distinguere - a 25 cm di distanza - particolari separati da 200 milionesimi di metro, dovremmo chiamare microbi anche gli acari (piccolissimi aracnidi, responsabili di alcune allergie): i più piccoli tra loro non superano i 100 milionesimi di metro, molto meno dell Epulopiscium fishelsoni. un batterio scoperto sulla pelle del pesce chirurgo australiano e lungo mezzo millimetro.
Cercheremo di riassumere quello che la scienza ha scoperto sui più minuscoli abitanti del nostro pianeta. Partendo dalle loro origini: dove sono nati, quando e come si sono evoluti.
ORIGINE
I primi sono comparsi più di 3,5
miliardi di anni fa. E sono rimasti gli unici esseri
viventi del pianeta per tre miliardi di anni. In tutto questo
tempo. i microbi hanno fatto cinque "scoperte" che
hanno cambiato la faccia del pianeta.
1. hanno inventato la
fotosintesi,
cioè un modo per ricavare energia dalla luce del sole. 2. scindendo la molecola dellacqua con la fotosintesi, e liberando così ossigeno hanno contribuito a creare laria che respiriamo. 3. con i loro gusci calcarei microscopici, che si sono compattati in rocce, hanno formato molte terre emerse su cui ogni giorno ci muoviamo. 4. hanno inventato la riproduzione sessuale. 5. hanno imparato a vivere in simbiosi, e molto probabilmente grazie a questo loro adattamento la vita è divenuta da micro a macroscopica. |
I microbi più antichi sono stati trovati
in Australia e datati a 3,5 miliardidianni fa. Erano stromatoliti,
cioè alghe unicellulari che si riunivano in filamenti. Ma il
fatto che fossero già capaci di trarre energia dalla luce del
sole con la fotosintesi, indica che i primissimi organismi
unicellulari dovevano essere ancora più antichi.
Il microbo "Adamo" viveva probabilmente nel buio,
vicino alle sorgenti profonde di acqua calda di origine
vulcanica, ricca di acido solforico, nutrendosi così di energia
chimica.
VELENO
OSSIGENO
Circa 3,5 miliardi di anni fa,
fra i microbi accade un fatto nuovo. Alcuni, grazie ad una serie
di mutazioni, divengono colorati e si trasformano in
cianobatteri. Un colore prima violetto, poi verdastro.
Questa sorta di primitiva clorofilla rese possibile trarre
energia dalla luce del sole. Lossigeno liberato con la
fotosintesi cominciò ad avvelenare latmosfera (per molti
organismi è infatti un gas letale), ma grazie alla loro
capacità di riprodursi per divisione cellulare ogni venti
minuti, ben presto emerse un gruppo di batteri capace di
respirare.
Così i microbi riescono, due miliardi di anni fa, a trarre
vantaggio dal velenoso ossigeno, con il risultato di ottenere con
la respirazione cellulare 18 volte più energia di quanto fosse
possibile prima.
LA
SCOPERTA DEL SESSO
Altro balzo avanti 1,2
miliardi di anni fa. quando compaiono i primi eucarioti:
microbi il cui corredo genetico è racchiuso per la prima volta
in un nucleo.
Secondo Lynn Margulis, microbiologa delluniversità di Boston. la nascita dei microbi più complessi sarebbe stata causata dalla simbiosi: i vecchi procanoti avrebbero iniziato ad associarsi, a vivere attaccati uno allaltro. Un esempio è il Myxotricha paradoxa: basta guardarlo al microscopio per capire che le ciglia e i flagelli che lo fanno muovere sono in effetti batteri indipendenti.
Lultimo balzo, datato a circa un miliardo di anni fa. è la conquista della riproduzione sessuale. I nuovi eucarioti cioè riescono ora a riprodursi non più come semplici cloni, ma scambiando fra due individui il patrimonio generico. Il modo più comune è il seguente: due soggetti, prima della divisione cellulare, si avvicinano, e.si scambiano il 50 per cento del patrimonio genetico. La vita si diversifica sempre più e, soprattutto, cresce in dimensioni.
LUNIONE
FA LA FORZA
A questo punto non si vive più
solo delle risorse chimiche del pianeta: il più grande mangia il
più piccolo. E fra le strategie di difesa dei piccoli ne emerge
una vincente: quella della simbiosi. Per difendersi da un
grosso unicellulare meglio "farsi amico" un altro
grosso unicellulare. Lipotesi di Lynn Margulis, la più
accettata, è che in ma catena di protezione e mutua convenienza
si formano aggregati di cellule eucariote.
E circa 550
milioni di anni fa compaiono i primi animali pluricellulari,
esseri vermiformi o simili a granchi rinvenuti, per esempio a
Burgess Pass,in Canada. Comincia la storia di animali e piante
pluricellulari.
MICROBI CATTIVI
Oggi forse non dominano più il pianeta. ma
i microbi restano una presenza di tutto rispetto. Sia per la loro
abbondanza sia per la loro pericolosità. Non tutti però sono
nocivi. Le strategie dattacco sono così diverse che, ancor
oggi, non sappiamo con sicurezza se dietro a certi malanni ci
siano microbi oppure no.
Qualche esempio? Solo da pochi anni si sa con certezza che
lulcera, attribuita allo stress è causata invece da un
batterio, l Elicobacter pylori.
Altri microrganismi sono responsabili della carie, e recentemente
si è scoperto che perfino larteriosclerosi sarebbe indotta
da batteri e virus quando nellorganismo viene a mancare la
proteina interleuchina 10.
E in Finlandia Olavi Kajander, ricercatore di Kuopio, ha scoperto
che un piccolissimo nanobatterio, il Proteus
mirabilis, potrebbe essere allorigine dei
calcoli renali.
LETALI? DIPENDE
Il fatto è che lazione dei
microbi coinvolti nelle malattie cambia anche a seconda della
zona in cui la colonia si sviluppa.
Una persona su tre, per esempio, ha le narici colonizzate da
stafilococchi, che però non danno alcun disturbo.
Un altro esempio è il meningococco, innocuo finché resta nella
gola, ma capace di provocare epidemie di meningite se risale al
sistema nervoso.
Se ogni colonia batterica presente sul nostro corpo innescasse una qualche malattia, in realtà, saremmo perennemente a letto. Basti pensare che ognuno di noi ospita almeno mezzo milione di stafilococchi per centimetro quadrato di pelle delle ascelle, ma ne abbiamo letteralmente ovunque: sulle mani sono 660 per cm2, sulla schiena 300 per cm2, e sulle parti del volto più grasse, quelle dove si formano i foruncoli, possono arrivare a 4 milioni per cm2 (si tratta di batteri anaerobi, come il Propione bacterium).
Solo contando i microbi che abitano sulla pelle degli esseri umani si arriva allincredibile numero di un miliardo di miliardi di individui, ma la cifra diventerebbe enormemente superiore se si contassero anche i microrganismi che colonizzano i mari e il terreno, che vivono sugli animali, che consentono la digestione, che degradano le sostanze organiche... In un solo grammo di terriccio, per esempio, si calcola siano presenti almeno 10 mila specie di microbi diversi (più di tutte le specie di mammiferi messe insieme) per un totale di circa un miliardo di individui.
COME CI FANNO
AMMALARE
Limitandoci a quelli patogeni,
cioè capaci di farci ammalare, vediamo quali sono le loro
strategie di attacco.
Una delle più comuni è linfluenza: a causarla è un virus, un organismo che ha bisogno delle cellule umane per riprodursi. Il virus è, in sostanza, puro DNA travestito in questo caso da due proteine: lemaglutinina., che lo "guida" fino alle cellule di bronchi e polmoni, e la neuraminidasi che permette ai virus neonati di forare la cellula e andare ad infettarne altre.
Gli antibiotici non hanno effetto sul virus: a eliminarlo ci pensa, in qualche giorno, il sistema immunitario.
Sempre un virus provoca lherpes simplex (la "febbre" sulle labbra), ma la sua strategia è più subdola: il virus si annida nei gangli nervosi, dove gli anticorpi non possono entrare, e ne esce solo quando il sistema immunitario è indebolito, in genere per una malattia. Muovendosi lungo i nervi arriva poi alle labbra, e solo allora il sistema immunitario inizia a combatterlo. Ma il virus resta comunque presente nei gangli nervosi, pronto a manifestarsi ancora alla prima occasione.
MANGIATORI DI
CELLULE
Altre malattie comuni, come il mal
di pancia, sono causate invece da batteri. La differenza?
I batteri, al contrario dei virus, si moltiplicano
autonomamente e nel processo, si fanno spazio eliminando
cellule del corpo. Cioè "mangiando" letteralmente i
tessuti.
Le salmonelle che provocano il mal di pancia (il
caso più grave è quello del tifo) si
localizzano nellultima parte dellintestino, dove
provocano piccole ferite, che sono responsabili dei disturbi. Con
lantibiotico mirato, cioè specifico per il batterio
colpevole dellinfezione, i germi si possono distruggere in
modo completo.
TOSSINE:
RESIDUI VELENOSI
Ci sono poi microbi che risultano
pericolosi anche da morti. Il caso più tipico è quello delle
conserve: appena si apre un contenitore di cibo avariato,
infatti, i germi presenti (in genere Clostridium
botulinum) muoiono perché non sopportano
lossigeno atmosferico.
Ma il germe aveva già avuto il tempo di produrre particolari
sostanze chiamate tossine, che nelluomo provocano paralisi.
Le conseguenze più note, e tragiche, delle tossine sono il botulismo,
che colpisce appunto chi ingerisce cibi avariati, e il tetano.
provocato dal batterio Clostridium tetani.
Anche in questo caso, leventuale uso di antibiotici qualche
giorno dopo linfezione può uccidere i germi, ma non
ha alcuna azione contro la tetanospasmina il veleno
prodotto dal batterio.
MICROBI BUONI
L
uomo ha inventato la plastica? Neanche per idea. Ci hanno pensato
i microbi, tre miliardi e mezzo di anni fa.
E in più la bioplastica batterica è biodegradabile. Ora si sta
tentando di realizzare fabbriche di batteri
capaci di costruire bottiglie che con il tempo si decompongono.
MANGIANO ANCHE
ARSENICO
Le "catene di montaggio"
fatte di batteri sono già una realtà in molti settori. Anche
nel turismo. Basti pensare che in una stazione sciistica della
California, sul lago Tahoe, con i batteri si fabbrica neve.
Infatti la neve artificiale è resa possibile dalle proteine
estratte dai resti di Pseudomonas siryngae, che
modificano la struttura molecolare dellacqua fino a
trasformarla in ghiaccio anche sopra lo zero.
Altri microbi sono veri e propri "riciclatori" naturali: mangiano sostanze inquinanti e le decompongono. Negli Usa stanno studiando lutilizzo dei batteri per ripulire il terreno delle vecchie stazioni di servizio, destinate alla demolizione. Secondo lo studioso americano Louis Foumier, il 5-10 per cento dei germi presenti in quei terreni vive nutrendosi di potenziali composti nocivi: basterebbe incoraggiare la selezione di questi ceppi (che mangiano i derivati dellazoto, del fosforo e dellossigeno presenti nei resti della benzina) per ripulire ampie zone di terreno inquinato.
Dopo il disastro della Exxon Valdez, che ha scaricato nel mare dAlaska tonnellate di petrolio, gli studiosi hanno scatenato batteri golosi di idrocarburi, che in tre settimane hanno ripulito le spiagge fino a 40 cm di profondità. E alcuni germi Thiobacillus e Leptothrix sono in grado di assorbire larsenico e ridurre quindi i rischi di avvelenamento in miniera.
BIRRA E
FORMAGGI
Nella catena alimentare il ruolo
dei batteri "buoni" è sempre più importante. Al
dipartimento dellagricoltura Usa è per esempio allo studio
luso di lattobacilli nei cibi impacchettati, come
linsalata prelavata.
Questi batteri producono, infatti, acidi che impediscono la
colonizzazione da parte dei batteri patogeni. Sono una protezione
efficace e sono più sicuri di certi conservanti chimici in uso.
Molti degli alimenti che mangiamo regolarmente. poi, devono ai microbi sapore e consistenza. Ci sono quelli che rendono unti i formaggi come lEmmental (Lactobacilbus helveticus) e altri che assicurano la cremosità dello yogurt (Lactobacillus bulgaricus). Ma anche birra, vino e pane debbono molto del loro gusto allattività fermentatrice di alcuni germi. In particolare al Saccaromices cerevisiae.
A lui si deve la trasformazione del maltosio in glucosio, e da questo in alcol e anidride carbonica, responsabile delle bollicine. Sempre grazie a questi germi si ottiene la lievitazione della pasta di pane e quindi i prodotti da forno.