Gaudenzio Ferrari |
Micciolo In Valsesia |
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Storia Mappa della Valsesia tratta da: "Valsesia Il Dono della Memoria" Adolfo Pescariello - Edizioni Lassù gli Ultimi (AO) 1997 |
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Immagini del Villaggio |
Notizie
Generali sulla Valsesia
Tratte
dalla Guida del CAI Vol 2° 1985
Si veda anche il sito www.immobiliarevalsesia.it
La Valsesia è unimportante vallata
alpina del Piemonte settentrionale, in provincia di Vercelli;
corrisponde al tratto superiore del fiume Sesia.
La muraglia costituita dal Monte Rosa, la
mancanza di importanti valichi transalpini, la stessa difficoltà
di accesso con le contigue vallate italiane hanno consentito ai
valligiani, nel corso dei secoli, il mantenimento di un'ampia
autonomia.
Uno degli aspetti più interessanti della cultura della Valsesia è quello di ospitare, sin da epoca medievale, una comunità di walser, un'antica popolazione alpina diffusa in un vasto arco delle Alpi, dalla Svizzera all'Austria, dalle ricche tradizioni (utensili da lavoro, attrezzi, ricami e costumi femminili in genere, tipologia delle abitazioni) assolutamente originali, così come è originale la stessa lingua, un idioma tedesco.
La storia di ognuno dei comuni è simile a quella di tutta la Valsesia.
Inizialmente inclusa nella Gallia Transpadana, divisa in corti e sotto la dominazione longobarda divenne poi feudo dei Conti di Biandrate.
Questi nel 1217 fecero atto di sottomissione al comune di Vercelli, ed i capi famiglia valsesiani, in quello stesso anno, firmarono latto di cittadinatico a questo comune. È in questi atti che figurano per la prima volta i nomi dei comuni valsesiani.
Alla cacciata dei Biandrate, la Valle nel 1395 passò ai Visconti e poi agli Sforza.
Nel 1707 la Valsesia pervenne ai Savoia, per passare poi in parte - sponda destra del Sesia - ai francesi dal 1800 al 1814 e quindi definitivamente ancora ai Savoia.
Ulteriori Notizie
Nel territorio di Campertogno soggiornò dal 1304 al 1306 Frà Dolcino, dapprima nei pressi della Cima delle Balme (m 1930), montagna che si trova alla sinistra del Sesia, e in seguito (due inverni) sul Piano dei Gazzari (m 1426), che trovasi alla destra del Sesia.
La località di Camporosso è così chiamata per lo scontro ivi avvenuto fra i seguaci di Dolcino e gli armati del Vescovo di Novara agli ordini del Podestà di Varallo.
Questo combattimento indusse Frà Dolcino a spostarsi nel secondo campo situato sopra la Parete Calva, da dove gli era più facile controllare le mosse degli avversari. A Frà Dolcino ha fatto riferimento anche Dante nella Divina Commedia.
Sulla parete di una casa di Quare, la cosiddetta casa di Frà Dolcino, è presente una scritta che la indica come luogo di passaggio e di soggiorno delleretico. Trattandosi di costruzione di gran lunga posteriore al periodo dolciniano la notizia è quindi destituita di qualsiasi attendibilità.